Traformazioni del fiume Tevere negli anni 80

Ultimo aggiornamento: 14/06/2013

 

Durante gli anni '80, il tratto del fiume compreso tra il ponte di Pistrino e quello di Selci, è stato interessato da interventi di sistemazione idraulica, mediante la realizzazione di opere sugli argini del fiume. Per la maggior parte si è trattato di ricostruzioni di scogliere con la eliminazione totale della vegetazione.

Gli esperti che hanno attuato questo tipo di intervento, erano convinti che le piante rappresentassero solo un pericolo per cui avevano deciso di far eliminare totalmente gli alberi sulle sponde del fiume per far sì che l'acqua non fosse intralciata da detriti, o dalla vegetazione caduta nel Tevere.

Gli interventi avevano modificato totalmente l'habitat naturale sia in prossimità dei ponti, sia lungo i tratti del fiume con diffuso impiego di scogliere in pietra.

Il lavoro effettuato non era stato una semplice manutenzione ordinaria, bensì una vera e propria rettifica e rimodellazione dell'alveo  in funzione delle esigenze idrauliche dettate dalle frequenti esondazioni e dalla mutata situazione a monte, per effetto della costruzione della diga di Montedoglio.

 

E così, con il trascorrere del tempo, il fiume si è ripreso i suoi spazi ed il suo ambiente e la vegetazione si è fatta spazio fra i massi ed è ritornata a crescere fino a coprire il manto pietroso.

Nell'ultimo decennio sono stati fatti altri interventi di manutenzione idraulica, che, fortunatamente, hanno avuto come obiettivo principale quello di garantire l'ecosistema fiume e la vegetazione non è stata più eliminata totalmente in entrambe le sponde inoltre le scogliere, quando previste, hanno ricoperto le sponde solo per metà